INFINTE SOLSTICE

Riccardo Albiero, Camila Braci, Riccardo Gil Ferraro, Naomi Gilon, Anja Ripoll

Dal 30 novembre 2023 al 6 gennaio 2024

Inaugurazione: giovedì 30 novembre 2023 ore 18.00 – 21.00

Candy Snake Gallery


Candy Snake Gallery presenta Infinite Solstice, mostra collettiva che riunisce le opere di cinque giovani artisti: Riccardo Albiero, Camila Braci, Riccardo Gil Ferraro, Naomi Gilon, Anja Ripoll. Il progetto nasce dalla volontà di approfondire la presenza della dimensione magica nella nuova generazione di artisti, tra gotico, neo-medioevale e fantasy. La connotazione magica associata al solstizio d’inverno, momento che nel ciclo annuale segna il rinnovamento, si propaga nel tempo divenendo infinita.

Nei propri dipinti Riccardo Albiero (Chioggia, 1996) sviluppa una metafisica personale in cui ricorrono elementi tratti dalle simbologie medioevali come il levriero, il cardo e il serpente, rappresentati all'interno ambienti tra il giardino simbolico e la costellazione. L'atmosfera nebulosa ed enigmatica è ottenuta tramite la sovrapposizione di velature e tratti lievi, appena accennati, che rendono impalpabili gli elementi rappresentati.

Tra le mostre principali ha esposto presso: Hiroshima L Gallery (Hiroshima, Giappone), Galleria 56 (Bologna), Torre Medioevale (Castelfranco Rangone, Modena), Galerie Mhaata (Bruxelles, Belgio), Galleria Zamagni (Rimini), Ex chiesa in Albis (Russi, Ravenna), Villa Farsetti (Santa Maria di Sala, Venezia), Artekip (Modena), Castello De Gualtieriis (Castrignano de Greci, Lecce).

I lavori di Camila Braci (Ivrea, 2002) nascono da un'esigenza narrativa che affonda le proprie radici nel vissuto personale, mescolato a quello collettivo, in una proposta di forme che recuperano codici e modelli in continua trasformazione . L'aspetto narrativo è primario nella costruzione della forma plastica ed è sulla base di questa premessa che ogni opera ha raggiunto la propria bizzarra dimensione fisica. I colori, le forme, le cuciture, i glitter, le frasi e le parole che si incontrano nei lati improbabili delle tele fanno tutti parte di un universo semantico originale, che cerca nell'altrove gli strumenti per affrontare una realtà informe e talvolta indecifrabile.

Il motore primo della ricerca di Riccardo Gil Ferraro (Pavia, 1990) è la mitologia e in particolare le figure archetipali del Dio, la Dea e l'Animale, interpretate da Gil con forme semplificate che ne enfatizzano l'aspetto. 'aspetto iconico e simbolico. Molto attivo nel disegno si è recentemente riavvicinato alla pittura utilizzando colori pastello e sfumature ereditate dal chiaroscuro su carta. Nel tempo l'artista si sta avvicinando in particolare alla storia e alle leggende della sua città, la capitale del Regnum Langobardorum, e quindi non solo all'antica triade divina Godan, Frea e Donar, ma anche alle leggende popolari, raccontate attraverso il suo viaggio artistico e anche grazie al suo progetto musicale Ticinum.

Tra le mostre principali, ha esposto presso: Factory di MACRO Testaccio(Roma), Lorenzelli Arte (Milano), Frankfurter Westend Galerie (Fracoforte), Galleria Giovanni Bonelli (Milano).

Ha anche pubblicato un mazzo di tarocchi dal nome “Medieval Mischief Tarot” presso l’editore US Games (Stamford, Connecticut, Stati Uniti).

Incentrata sull'idea di trasformazione del corpo come strumento di costruzione dell'identità sociale e sull'utilizzo sperimentale della ceramica, la ricerca di Naomi Gilon (Arlon, Belgio, 1996) è in costante dialogo con le forme della cultura popolare, dalla mitologia alle sottoculture giovanili.

L'immaginario di riferimento è legato all'ibridazione uomo-animale tipica della narrativa fantastica, in cui l'incontro del corpo umano con la natura selvatica rappresenta il recupero di energie sotterranee legate all'inconscio collettivo. Nelle opere di Naomi Gilon l'immaginario gotico incontra il glamour e la fluidità post-internet in un ironico mash-up in cui la dimensione fantastica entra nella quotidianità.

Tra le mostre principali ha esposto presso: Irl Gallery (New York, USA), Edicola Radetzky (Milano), Galerie Fleur & Wouter (Amsterdam, Paesi Bassi), Cdlt+ Gallery (Liége, Belgio), Kunsthal Gent (Gent, Belgio), Superchief Gallery (New York, USA), Les Galeries Louise (Bruxelles, Belgio), Subsidiary Projects (Londra, Regno Unito), Kingsgate Project Space (Londra, Regno Unito), Alice Gallery (Bruxelles, Belgio), Normaal Gallery (Bruxelles, Belgio), Diesel Project Space (Gent, Belgio), G/ART/EN (Como), BAM Musée des Beaux-Arts (Mons, Belgio), Like A Little Disaster (Polignano a Mare, Italia), Pavillon Baltard (Parigi, Francia), Les Halles Saint Géry (Bruxelles, Belgio).

Anja Ripoll (1995) crea bio-artefatti surreali e bizzarri, protetti da motivi dagli intagli complessi, cristallizzati sotto strati di smalto per dare origine a opere di natura trasformativa in cui l'aura degli oggetti è un elemento chiave. Cercando di esplorare la materia e produrre forme di bizzarra, il suo processo sperimentale ci permette di scoprire nuove realtà formali che risuonano come un sogno archeologico e un inno ad un universo fantastico e futuristico. Le opere di Anja Ripoll sono portali aperti su un universo ibrido che invita alla meditazione tra contemplazione e orrore.

Tra le mostre principali, è esposta presso: Vitrine Cherish (Ginevra), Centre d’art contemporain (Ginevra), Motel Campo, Congress of International Academie of Ceramic (Ginevra), Musée Ariana (Ginevra), Fonderie Kugler (Ginevra). Ha partecipato come borsista alla residenza presso Fondazione Bruckner (Ginevra).