Nelle proprie opere Daniele Carpi (1976) segue un procedimento di accumulo e sottrazione per portare alla luce il costante confronto tra l’impermanenza della realtà e l’astrazione delle definizioni. Accostando elementi eterogenei cerca di assemblare un “oggetto simbolico” che comprenda insieme: stimoli percettivi instabili e regole di composizione, mutamenti imprevisti e punti di equilibrio.