I lavori di Marco Sandreschi (nato nel 1996 a Lucca, vive e lavora a Firenze) uniscono lo stile tipico dell’illustrazione, minimale e stilizzato, con la tradizione della pittura di paesaggio. Fra le ispirazioni ci sono i grandi paesaggisti medievali fiamminghi ed italiani, ma anche artisti più recenti come Prampolini, Pericoli, Steinberg e Salvo. L’intento dell’artista è quello di creare nuovi spazi che abbiano capacità narrativa. In altre parole, Sandreschi vuole realizzare l’idea di un paesaggio che sia lontano dalla realtà, sospeso ed eterno, quasi misterioso. L’osservatore così non si concentra su un solo soggetto ma sulla disposizione di più elementi che tutti insieme dialogano fra loro. Lo spazio quindi non è rappresentato ma usato per creare un ambiente che tiene insieme tutti gli elementi in un policentrismo dove tutti i soggetti hanno la stessa dimensione indipendentemente dalla prospettiva.