Le riflessioni di Ilaria Fasoli (Venezia, 1992) si incentrano sui dettagli per ricavare e dipingere immagini ambigue in cui riflettere la coesistenza di significati e metafore in un misterioso gioco di ordine implicito e esplicito.
I linguaggi percorsi intendono suggerire visioni liriche e il fertile riuso e ripensamento di tracce di cui il mondo è deposito.